Non tutti coloro che, nei secoli XVI - XIX, transitarono per l'Umbria, diretti da Loreto a Roma o di ritorno da questa città, approfittarono della sosta a Terni o si fermarono per una escursione alla Cascata delle Marmore. Non la videro, infatti, Costanza Farnese, Cristina di Svezia, Maria Casimira regina di Polonia, Montesquieu che, passando di notte, volse il pensiero all'amico marchese Damis che si stava costruendo la casa nel quartiere Annigono [1], il piccolo Mozart, cui il padre-impresario non concedeva assolutamente distrazioni e svaghi, Casanova, troppo desideroso di giungere a Roma, il sommo Goethe per la fretta di arrivare alla città dei Papi.
Chi, invece, affrontò il disagio del trasferimento alla "Caduta" provò sensazioni indescrivibili per la "dolcezza italiana e l'asprezza svizzera riunite" del luogo, per la "musica tonante del salto" (W.J.Jacobs Heinse - scrittore tedesco),
per "l'arcobaleno sulle acque" (August Friedrich Ferdinand von Kotzebue - scrittore e drammaturgo tedesco),
per lo spettacolo simile a "fuochi d'artificio" (Samuel Rogers - scrittore inglese),
Particolarmente scossi ed emozionati gli spiriti romantici.
Il poeta inglese Percy Bysshe Shelley decise di ritornare per fermarsi più a lungo,
il poeta e politico inglese George Gordon Noel Byron, VI barone di Byron, meglio conosciuto come Lord Byron RS vi trovò ispirazione per versi bellissimi,
Anna Jameson, scrittrice irlandese, svenne per l'emozione,
la giovane scrittrice poetessa francese Delphine Gay de Girardin, con lo pseudonimo di Visconte Charles de Delaunay restò inebriata "del tuono, della vertigine, del suicidio delle acque",
Il poeta, scrittore, storico e politico francese Alphonse Marie Louis de Prat de Lamartine rimase convinto che la visione non poteva essere descritta a parole, ma solo vissuta "tra vertigini, brividi e pallori".
A noi non destano molta meraviglia così forti sensazioni suscitate da uno spettacolo straordinario, immutato nel tempo. Al contrario, abituati alle profonde modificazioni e ferite inferte dall'industrializzazione all'ambiente della Conca ternana resta il malinconico rimpianto dell'ammirazione dei viaggiatori dei secoli passati.
Nessun commento:
Posta un commento