La conferma dell’eccellente produzione vinicola ternana ci
viene dai resoconti dei viaggiatori stranieri che ebbero modo di assaggiare i
vini ternani.
Transitando dalle nostre parti il Duca Ferdinando
Wurttemberg, di ritorno da Roma, dove si era recato per il Giubileo del 1600,
assaggiò a Somma – secondo quanto narra il suo diarista, l’architetto di corte
– “dell’ottimo vino, simile alla
malvasia”.
Antoin
Claude Pasquin, detto Valery, erudito francese, autore del “Voyages historiques
et artistiques en Italie” (1831), consigliava a chi si fosse fermato a Terni,
di assaggiare il buon vino “fatto alla
maniera antica”.
Del resto la materia prima non mancava nel ternano: il
pizzutello di Amelia, “la migliore uva
d’Italia” e quella “passarina”
tra Terni e Narni, come affermava Jerome de La Lande, autore delle guide dei
viaggiatori colti: “Voyage en Italie”
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