Scrittore tedesco, militare di carriera, narrando le
vicende del suo viaggio in Italia nel 1803 (L’Italia a piedi, Milano 1973,
trad. Romagnoli) scrive che, lasciata alle spalle una Spoleto “oscura, brutta e misera”, appena si
affacciò sulla piana di Terni gli “si
spalancò davanti il paradiso”.
Impressione favorevole rafforzata dal buon pranzo e “soprattutto dal vino di Interamna”.
Rifocillato, salì alla Cascata e, affascinato dalla bellezza del luogo, colse “viole tra incantevoli boschi di ulivi”.
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