Conosciuto come il
"Pittore della luce", Turner nacque a Londra il 23 aprile 1775, oggi
è considerato il maggiore interprete romantico il cui stile divenne base per la
nascita dell'Impressionismo.
Considerato in vita figura
controversa, il tempo lo ha invece imposto perché capace di far competere la
"paesaggistica" con la pittura storica per le sue opere ad olio e gli
acquerelli.
La nostra meravigliosa
penisola è stata essenziale nella maturazione della sua poetica e nei numerosi
soggiorni egli dedicò la massima attenzione all’opera di maestri italiani
antichi e moderni traendo ispirazione per molte delle sue opere più celebri.
Turner dovrebbe venire a Roma
è una esclamazione del 1819 di Thomas Lawrence, presidente della Royal Academy,
che in una lettera annotava: "Turner dovrebbe venire a Roma […] Qui il suo
genio troverebbe pane per i suoi denti. […] In lui c’è un’eleganza, spesso una
grandezza d’invenzione che necessita di uno scenario come questo per esprimersi
liberamente".
Il viaggio verso Roma ha
inizio il primo agosto 1819 quando Turner lasciò Londra diretto in Italia,
munito di taccuini di appunti elaborati prima della partenza, con molte le
tappe di avvicinamento: Torino, Milano, i laghi, Venezia, Bologna, Ancona,
Spoleto, Narni (al rientro anche Firenze).
A Roma Turner condusse
un’intensa vita sociale, conobbe Canova e venne eletto membro dell’Accademia di
San Luca e lavorò senza sosta come rivela il vasto ed affascinante nucleo di
acquerelli dedicati ai più illustri siti della città eterna e alla campagna
romana.
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