Figlio di contadini, Joseph Anton
Koch nacque a Obergiblen, un piccolo villaggio della valle del Lech nei pressi
di Elbigenalp, una località del Tirolo austriaco che nel XVIII secolo
apparteneva alla Diocesi di Augusta (Baviera, Germania). La madre, Anna
Elisabetta Burdi, era originaria di Coblenza. Dei suoi dieci tra fratelli e
sorelle, ben sette morirono in età infantile. Da bambino Joseph Anton aiutava
il padre nei lavori agricoli, occupandosi in particolare del piccolo gregge di
proprietà familiare. L'amore per la natura, derivante verosimilmente
dall'ambiente in cui ha trascorso l'infanzia, ha ispirato da sempre la
produzione artistica di Joseph Koch.
Verso la fine del 1794, dopo
aver attraversato a piedi le Alpi, giunse in Italia. Visitò Bologna, Firenze,
Napoli e Salerno, e si entusiasmò per i capolavori della pittura italiana; nel
1795, arrivò a Roma. Divenne assiduo frequentatore del Caffè Greco, dove ancor
oggi è presente un suo ritratto.
A partire dal 1803, oggetto
delle pitture di Koch divenne la Campagna Romana.
Per ragioni di salute, nel
1819 Koch si trasferì in Umbria, soggiornando a Piediluco, Narni, Terni,
Spoleto, Assisi e Perugia.
Nel 1819, all'età di 57 anni,
Koch adottò una tecnica per lui nuova: l'affresco. La sua reputazione come
illustratore di Dante era così grande che il principe Massimo gli commissionò
un ciclo di affreschi, da eseguire nel Casino di Villa Massimo, aventi come
soggetto la "Divina Commedia" . Koch considerò questi affreschi la
sua opera più importante.
Koch non smise mai di
lavorare.
Morì a Roma nella sua ultima
abitazione a Palazzo Galoppi, nei pressi delle Quattro Fontane, e fu seppellito
nel Camposanto dei Teutonici e dei Fiamminghi di Roma.
Nessun commento:
Posta un commento