sabato 3 agosto 2013

Joseph Anton Koch




Figlio di contadini, Joseph Anton Koch nacque a Obergiblen, un piccolo villaggio della valle del Lech nei pressi di Elbigenalp, una località del Tirolo austriaco che nel XVIII secolo apparteneva alla Diocesi di Augusta (Baviera, Germania). La madre, Anna Elisabetta Burdi, era originaria di Coblenza. Dei suoi dieci tra fratelli e sorelle, ben sette morirono in età infantile. Da bambino Joseph Anton aiutava il padre nei lavori agricoli, occupandosi in particolare del piccolo gregge di proprietà familiare. L'amore per la natura, derivante verosimilmente dall'ambiente in cui ha trascorso l'infanzia, ha ispirato da sempre la produzione artistica di Joseph Koch.

Verso la fine del 1794, dopo aver attraversato a piedi le Alpi, giunse in Italia. Visitò Bologna, Firenze, Napoli e Salerno, e si entusiasmò per i capolavori della pittura italiana; nel 1795, arrivò a Roma. Divenne assiduo frequentatore del Caffè Greco, dove ancor oggi è presente un suo ritratto.

A partire dal 1803, oggetto delle pitture di Koch divenne la Campagna Romana.

Per ragioni di salute, nel 1819 Koch si trasferì in Umbria, soggiornando a Piediluco, Narni, Terni, Spoleto, Assisi e Perugia.

Nel 1819, all'età di 57 anni, Koch adottò una tecnica per lui nuova: l'affresco. La sua reputazione come illustratore di Dante era così grande che il principe Massimo gli commissionò un ciclo di affreschi, da eseguire nel Casino di Villa Massimo, aventi come soggetto la "Divina Commedia" . Koch considerò questi affreschi la sua opera più importante.

Koch non smise mai di lavorare.

Morì a Roma nella sua ultima abitazione a Palazzo Galoppi, nei pressi delle Quattro Fontane, e fu seppellito nel Camposanto dei Teutonici e dei Fiamminghi di Roma.

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