Nel tardo medioevo e in età moderna in molte città europee furono promulgate norme che intendevano moderare il lusso delle manifestazioni pubbliche delle famiglie, matrimoni, funerali, doti, abbigliamento femminile, gioielli.
Tra il '400 ed il '500 a Terni furono dettate ben quattro legislazioni suntuarie, a seguito di predicazioni di frati francescani, dell'evoluzione del costume e del valore dei patrimoni. L'ultimo statuto suntuario fu presentato in Consiglio comunale nel novembre del 1573 e sottoposto all'approvazione dei Superiori, in esso sono previste due rubriche che regolamentano anche conviti e "colazioni" in occasioni di fidanzamenti e nozze, in cui oltre a riconoscere i positivi effetti di una buona tavola nei rapporti sociali, si invita alla moderazione e alla sobrietà e si indicano alcuni cibi consentiti ed altri vietati:
"[...] oltra di ciò non si possano fare, dare o ricevere collationi solite in dette visitationi, di marzapane, pinocchiati o di torte o di altre sorte di zucchero, ma solo si possono fare, dare e ricevere dette collationi solamente con ciambelle, biscotti et quattro sorte di confetti cioè anisi, coriandoli, trasea et seme comune et frutti che portaranno i tempi ad arbitrio".
Nessun commento:
Posta un commento